Appena si entra nel Nagycsarnok, a Budapest, l’aroma dolce della paprika ti avvolge e quasi ti culla, accompagnandoti per tutta la durata della visita al “grande mercato centrale”. Il suo odore si mescola con le altre prelibatezze della terra magiara, dando vita ad un meraviglioso turbinio di profumi e colori. Qui si trova in qualsiasi formato: sfusa, in pacchi di diverse pezzature (200, 500 e 1000 grammi), in tubetti sotto forma di pasta cremosa, in barattoli di coccio, in sacchetti di stoffa… insomma, un vero e proprio inno al consumo!
La spezia non si ricava da uno specifico peperoncino, ma dalla lavorazione dei frutti delle piante del genere Capsicum, cui appartiene anche il peperone (in ungherese, “paprika” significa, appunto, “peperone”). Essiccato, mondato e finemente macinato, dà una spezia dal sapore inconfondibile che marchia la cucina ungherese. Può essere dolce, piccante, affumicata, delicata… gialla, rossa, marrone… macinata fine o grossa.
In Ungheria è ingrediente fondamentale di ogni piatto: insaporisce la carne, le minestre, le salse, i salumi… e, ovviamente, è ingrediente base del famoso gulasch. Per pochi Huf (fiorino ungherese) la si può acquistare ovunque, anche se la migliore proviene dalle città di Kalocsa e Szeged. Mi raccomando: deve essere consumata fresca; subisce, altrimenti, un rapido processo di ossidazione che la scurisce e la rende ingiustamente sgradevole.
Se vuoi assaggiare la paprika senza recarti in Ungheria la puoi acquistare in tutti negozi di spezie oppure la puoi trovare qui.
Dai uno sguardo a questo articolo per capire come usare al meglio la paprika in cucina!
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