Se ti trovi nella capitale olandese, noleggiare una bicicletta è un’esperienza a cui non puoi assolutamente rinunciare. E se ti spaventa affrontare il traffico a due e a quattro ruote delle strade di Amsterdam, non hai motivi per desistere: ti basterà spostarti un po’ più in là per scoprire una realtà completamente diversa, di cui non ti pentirai.
Amsterdam Noord
Dal molo dietro la stazione ferroviaria, partono dei traghetti gratuiti (sui quali potrai imbarcarti direttamente in sella) che fanno la spola sul fiume IJ, raggiungendo in pochi minuti Amsterdam Noord, zona in velocissima espansione: ospita il grande Eye museum (il museo del cinema) e la famosa A’DAM tower, la torre panoramica che, con i suoi 100 metri, è la più alta della città (pssst! Sul terrazzo dell’edificio, i viaggiatori temerari troveranno le altalene più alte d’Europa, che oscillano avanti e indietro oltre il parapetto della piattaforma!).
Il percorso ciclabile
Presso il centro informazioni, o direttamente dove noleggerai la bici (noi ci siamo rivolti a Mac Bike), procurati una cartina delle piste ciclabili e scegli il percorso che fa per te. Sono tutti ben segnalati: è praticamente impossibile perdersi o sbagliare direzione.
Si hanno tre opzioni:
– la Durgerdam route (15 km per circa 2 ore di pedalata),
– la Broek in Waterland route (25 km per circa 4 ore di pedalata),
– la Marken route (con i suoi 30 km è la più impegnativa, per circa 6 ore di pedalata, ma permette di arrivare al caratteristico villaggio di Marken sull’isoletta a sud del grande lago artificiale di IJsselmeer, fino al 1957 raggiungibile solo con la barca).
Verso Broek in Waterland
Per motivi pratici (avevamo poco tempo perché ci aspettava l’aereo di ritorno), scesi dal traghetto abbiamo fatto un po’ di testa nostra, pedalando per un totale di 12 km.
Abbiamo imboccato prima un tratto della Durgerdam route, inoltrandoci in un bel parco, per poi seguire la segnaletica per la Marken route. Ma non era quella la nostra destinazione finale, quindi, ad un incrocio, abbiamo svoltato verso Broek in Waterland.
Il percorso è agevole (i rapporti della bici aiutano) e il paesaggio meraviglioso: si attraversa la quiete della campagna olandese, lasciandosi alle spalle i tipici mulini, canali in cui galleggiano placide le houseboats (le iconiche case galleggianti olandesi) e pecorelle qua e là. E più si affonda sui pedali, più cresce la sensazione di essere finiti in un quadro di Van Gogh!
Inutile dire che è impossibile non fermarsi ogni dieci metri per fotografare e per guardarsi intorno (oltre che, se siete fuori forma come Ale, per riprendere fiato! 😉 ).
Broek in Waterland appare come una pennellata lieve, tratteggiata a poco a poco su una tela in cui si dispongono casette dal tetto spiovente con, al centro, una chiesetta. Non c’è anima viva e l’unico suono che arriva alle nostre orecchie è il lambire dell’acqua del canale che accarezza i fianchi delle barchette ormeggiate lungo le rive.
Parcheggiate le bici (mi raccomando, usa la catena e il lucchetto che ti forniranno per evitare di essere vittima di furto!), ci siamo avviati lungo la stradina che, costeggiando la riva, si inoltrava verso il centro, dove abbiamo riposato godendo della tranquillità del luogo.
Pausa pranzo meritata
Prima di rimetterci in sella verso la direzione opposta, affamati per lo sforzo, abbiamo deciso di rifocillarci. Un localino dall’aria accogliente, che avevamo superato all’ingresso del paese, ci è parso il posto giusto dove assaggiare cibo tipico… e l’istinto non ci ha ingannati!
Il De Witte Swaen è confortevole e trasmette un piacevole senso di calore e cordialità. Lo troviamo semivuoto e approfittiamo per rilassarci e tirare le somme del nostro viaggio, che sarebbe giunto al termine di lì a poco… ma approfittiamo, soprattutto, per assaggiare i celebri Pannenkoeken, le crêpes olandesi. Ce n’è per tutti i gusti e, dopo un’ardua scelta (avremmo voluto provarli tutti!), finalmente possiamo leccarci i baffi e recuperare energie.
Cosa aspetti? Provare per credere! 🙂