La Galizia
All’estremità occidentale dell’Europa c’è la Galizia, la regione autonoma della Spagna e una delle regioni celtiche d’Europa.
Una terra povera – pensa che in alcuni remoti paesini chiamati aldeas la corrente elettrica è arrivata meno di vent’anni fa! –, fatta di vecchie montagne dai profili levigati dal vento e dalla storia, caratterizzata da rigogliose vallate solcate da fiumi, che formano canyon interminabili e misteriosi. Infinite sono le tonalità di colori, gli orti di patate e di granoturco, i piccoli vigneti, le vacche asturiane che pascolano liberamente.
Forse proprio per questo motivo molti “spaghetti western” furono girati in queste zone incredibilmente simili ai deserti texani o ai paesaggi erosi dell’Arizona. Una terra situata al cospetto dell’Atlantico – non a caso, i Greci indicavano come “fine del mondo” – che fa dire ai Galiziani che l’Europa “è tutta dietro di loro”. Omero diceva che qui il sole completava il suo giro per risorgere, il giorno successivo, ad Oriente. Il sole a Santiago de Compostela, la città capoluogo della regione, tramonta tardi. E l’ultima luce che faticosamente illumina la città vecchia lascia senza fiato. Delicatamente, sembra avvolgere, come un mantello, gli edifici, le strade, gli angoli. Sembra quasi voglia custodire la storia della cristianità.
Il Cammino
Ma Santiago è pure una città strana, fatta di contraddizioni architettoniche, di gente tranquilla, di spazi enormi, di turisti che da quelle parti sono quasi sempre peregrinos: è qui che termina il famoso “Camino” – il più celebre tra quelli che attraversano la Spagna e il Portogallo è il cammino francese, ma per maggiori informazioni e per organizzare il tuo viaggio puoi fare riferimento a questo sito – che da secoli guida molti fedeli alla tomba di San Giacomo il Maggiore, di cui la città porta il nome.
Le spoglie del Santo, ucciso a Gerusalemme, misteriosamente arrivarono – e qui leggenda, fede e storia cominciano a confondersi – in Spagna. Nell’813 l’eremita Pelayo, che per campare faceva il pastore, fu attratto dal potente fascio di luce che emanavano alcune stelle. Lo seguì: una freccia luminosa indicava un cumulo di terra in un campo sterminato. Scavando, trovò delle ossa umane. Ecco perché “Campostela”: “campo stellato”, campus stellae, in latino. Il pastore, impaurito e un po’ sorpreso, corse ad avvertire il vescovo Teodomiro, che dichiarò che quelle ossa appartenevano inequivocabilmente a San Giacomo. Fu costruita una piccola cappella per custodirle e nel giro di qualche anno cominciò un assiduo pellegrinaggio verso la tomba. La Via Lattea fu la prima ad insegnare la strada, per questo si parla di “Via delle Stelle”.
Dopo alterne fortune, da qualche decennio, a Santiago arrivano, dopo aver percorso il Cammino, circa centomila persone all’anno.
Oggi la città conta circa novantamila abitanti che vivono perlopiù nella zona periferica. La parte vecchia è abitata da studenti – la città è sede di una delle più importanti università europee – ed è ricca di negozi che hanno fatto del Cammino la loro unica impresa. A Santiago, infatti, tutto è legato al Cammino. Ogni cosa riconduce al pellegrinaggio: ogni ammennicolo urbanistico, ogni insegna, ogni albergo, ogni negozio, ogni gadget.
La conchiglia di Pecten (il mollusco che vive nell’Atlantico, chiamato anche “Capasanta”), simbolo per eccellenza dei pellegrini, è riprodotta ovunque, così come le frecce gialle che conducono alla cattedrale, immensa e imponente, affacciata sulla Plaza de Obradoiro che è pure sede della Xunta de Galicia, il governo autonomo galiziano.
Se sei fortunato, nella chiesa avrai la possibilità di assistere alla cerimonia del “botafumeiro”, il maestoso turibolo. Noi lo siamo stati e te lo raccontiamo qui.
Ma se dovessi perderti lo spettacolo, non temere: vale comunque la pena entrare nella cattedrale, oltre che per la bellezza degli interni, anche perché sotto l’altare maggiore c’è ancora l’urna in argento che contiene le reliquie del patrono.
Finisterre
Con un po’ di tempo a diposizione, poi, salta su un taxi o su un autobus, oppure allena bene i muscoli delle gambe per andare a piedi, e raggiungi Finisterre, il luogo in cui, fino a poco tempo fa – quando ancora era possibile – i pellegrini bruciavano sulla riva del mare, a scopo propiziatorio, un oggetto usato lungo il cammino. Un modo per chiudere un capitolo della propria vita e iniziarne un altro.
Siediti sulla spiaggia e lasciati inebriare dalla bellezza del tramonto e dalla sensazione di avere davvero l’intera Europa alle spalle.
Insomma, da pellegrino o da semplice turista, Santiago de Compostela e la Galizia sapranno regalarti emozioni che difficilmente avresti modo di rivivere da altre parti del mondo.
Ti abbiamo convinto? 😊
LO ZAINETTO DI KALIPÈ
- Guida (se decidi di fare il Cammino)
- Film: Il cammino per Santiago