Torneremo a viaggiare. E tutto si colorerà di tinte più accese, di profumi più intensi, di tramonti più lunghi.
Torneremo a viaggiare, in auto, treno, bicicletta, aereo. Torneremo a viaggiare a piedi, zaino in spalla, un passo dopo l’altro.
Torneremo ad assaporare cibi, a fotografare posti, a programmare avventure.
Torneremo a viaggiare con la brezza che ci scompiglia i capelli e il sole che scalda il viso, con la pioggia che scivola addosso e le stelle a indicarci il cammino.
Torneremo a viaggiare quando tutto sarà finito, ma non saremo più gli stessi.
Torneremo a viaggiare feriti.
Ma forse torneremo ad essere anche viaggiatori educati, consapevoli e sensibili.
Torneremo a viaggiare più grati e felici, più curiosi, bramosi di scoperta e accesi di passione.
Torneremo a vedere l’Aurora del Nord, i deserti del Sud, le montagne dell’Est e le grandi città dell’Ovest.
Torneremo ad incontrarci, a parlarci, a guardarci, a emozionarci, ad abbracciarci.
Torneremo a cercare ogni angolo del mondo, ogni duna, ogni foresta, ogni ghiacciaio, ogni pianura.
Torneremo a dire grazie per tutta la meraviglia che abbiamo attorno.
Torneremo a viaggiare riempiendo il passaporto di timbri e la valigia di ricordi, che si sedimenteranno in noi come il limo del fiume.
Torneremo a viaggiare e il prossimo viaggio sarà quello che non dimenticheremo mai.
Sarà quello della rinascita, della serenità ritrovata.
Sarà il viaggio della libertà.
Con un po’ di pazienza, toneremo a viaggiare.
Torneremo a viaggiare e torneremo a sognare.
Torneremo a viaggiare, quindi, a volare.