Se hai voglia di partire, ma sei restio a prendere l’aereo, pensa a quanto siamo fortunati: l’Italia è piena di meraviglie, che spesso abbiamo dietro casa senza però apprezzarle nella giusta misura.
L’itinerario
Le città da visitare e i luoghi da vedere sarebbero davvero tantissimi e dover fare una cernita non è mai facile; vado, quindi, a “colpo sicuro”, proponendoti il giro dell’Umbria (con una toccata e fuga nelle Marche) da noi organizzato lo scorso luglio… un viaggetto breve, ma intenso, di 4 notti e 5 giorni, che ci ha permesso di scoprire/riscoprire delle bellezze che non potevamo perdere e non ci ha fatto assolutamente rimpiangere l’estero!
Giorno 1: arrivo a Gubbio (Perugia)
La visita alla “città grigia” (soprannome derivato dal colore del calcare che contraddistingue gli edifici), ex feudo dei Montefeltro e dei Della Rovere all’epoca delle Signorie, parte dalla Piazza Grande, da cui si gode un panorama mozzafiato. Viene chiamata, infatti, anche piazza “sospesa” per i quattro immensi archi che la sostengono (ammirabili dalla parte bassa di Gubbio) e che danno la sensazione che la piazza galleggi nel vuoto.
Oltre che per la sua particolare bellezza, Piazza Grande attira turisti per essere stata la location, fino all’ottava stagione compresa, di Don Matteo, la celebre serie tv trasmessa da Rai Uno.
Arrivati nel centro storico, gli appassionati della fiction riconosceranno subito la caserma del maresciallo Cecchini… che in realtà è il maestoso Palazzo dei Consoli. E la percezione di poter incontrare da un momento all’altro Terence Hill non diminuisce se si fa tappa al Relais Ducale Hotel Bar, in cui campeggiano gigantografie degli attori e dove, all’esterno, su un tavolino sono stati disposti una scacchiera, un cappello da maresciallo dei Carabinieri e quello del sacerdote più famoso della televisione 😉
Dalla piazza (emergenza covid-19 permettendo) parte un servizio comodo e piacevole: il Gubbio Express, un trenino turistico che accompagnerà i visitatori ad ammirare ben 62 punti di interesse. I biglietti, che comprendono anche l’audioguida in 8 lingue, sono acquistabili a bordo (se puoi, approfitta del pacchetto famiglia) e il giro ha la durata di 40 minuti circa.
Poco distante da Piazza Grande, scendendo lungo via dei Consoli, sulla sinistra troverai la Fontana del Bargello, comunemente conosciuta come “Fontana dei matti”. Se uno straniero corre tre volte intorno alla fontana prendendo l’acqua dalla vasca e gettandola dietro le proprie spalle, al grido di “matto io sono!”, ha diritto al titolo di “matto onorario” di Gubbio. Ma la “bravata” deve essere rigorosamente compiuta sotto lo sguardo vigile di un eugubino doc, altrimenti non si potrà acquisire la certificazione originale, ma ci si dovrà accontentare della copia della pergamena in vendita nei negozietti limitrofi. Solo un vero eugubino, infatti, può suggellare il rito di iniziazione, “battezzando” con una spruzzata d’acqua il matto di turno, e solo un eugubino può versare un contributo all’Associazione Maggio Eugubino, unica detentrice della tradizione, per richiedere la vera patente da matto.
In una visita completa alla città, non possono sicuramente mancare i luoghi di culto, prime tra tutte il Duomo (la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, in Via Federico da Montefeltro), con i suoi dieci archi ogivali, e le due chiese legate ad episodi della vita di San Francesco d’Assisi: quella di San Francesco (in Piazza Quaranta Martiri) e quella di San Francesco dei Muratori (o della Pace), in via Savelli della Porta, a cui è legato il famoso episodio del lupo.
Se la Basilica di Sant’Ubaldo è ormai spoglia, vale comunque la pena raggiungerla poiché sorge sul Monte Ingino, che sovrasta la città, ed è collegata al centro grazie ad una funivia particolare: viaggiando in un massimo di due persone su una “gabbia”, si sale per circa 500 metri sospesi nel vuoto, godendo di un eccezionale panorama su tutta la campagna circostante. Nella chiesa sono conservati gli enormi ceri famosi per la festa religiosa tradizionale che si tiene ogni anno il 15 maggio.
*In alternativa a Gubbio, per contenere i costi e provare a risparmiare qualcosa, non è una cattiva idea pernottare in una delle tante frazioni del Comune. Noi abbiamo optato per Fossato di Vico, un borgo di poco più di 2000 abitanti che, ai tempi di Napoleone Bonaparte, segnava il confine tra Regno d’Italia e Regno di Francia. Ti segnaliamo qui un ottimo ristorante, La locanda del Conte Vico… i prezzi sono contenuti, ma altrettanto non si può dire dei piatti, abbondanti e saporiti!
Giorno 2: Assisi (53 km, 46′ circa)*
Nonostante Assisi non sia una grande cittadina per il numero di abitanti, nel programmare una giornata in città ti invitiamo caldamente a partire presto per due motivi: c’è tantissimo da vedere e trovare parcheggio, con le migliaia di turisti in arrivo ogni giorno, non è facile.
Dovendo scegliere solo alcuni luoghi, per poterli visitare con la calma e l’attenzione che meritano, abbiamo selezionato per te i più importanti:
Basilica di San Francesco: torreggiante sul borgo, si tratta, in realtà, di due chiese sovrapposte: la Basilica superiore e quella inferiore, ospitante la cripta con la tomba del Santo di cui porta il nome. Inutile tessere le lodi della struttura: è un gioiello dell’architettura, impreziosito dai tantissimi grandi nomi che vi hanno lavorato… Cimabue e Giotto tra i tanti.
Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola: anche in questo caso, le chiese sono due e per raggiungerle bisogna allontanarsi di circa 4 km dal centro. È nella Porziuncola che Francesco compose il Cantico delle creature e dove spirò il 3 ottobre 1226. Qui fiorisce anche il Roseto in cui San Francesco si rotola per combattere la tentazione… si dice che da allora le rose siano cresciute senza spine.
Basilica di Santa Chiara: all’interno si trovano il crocifisso che parlò al Santo nell’eremo di San Damiano e le spoglie di Santa Chiara.
Chiesa di San Rufino: considerato il luogo religioso più importante di Assisi, è la chiesa in cui probabilmente furono battezzati Santa Chiara e San Francesco. Prima di raggiungerla, si passa davanti ad un’altra meraviglia della città: il Tempio della Minerva, con le sei colonne perfettamente conservate. Quando lo scrittore tedesco Goethe lo vide, nel corso del suo viaggio in Italia, ne rimase folgorato.
Se sei stato particolarmente bravo e hai ancora tempo, approfitta per uscire un po’ dalla città:
Chiesa e Convento di San Damiano: qui San Francesco fu invitato tre volte dal crocifisso a “riparare la sua casa”, cioè la Chiesa, che stava ormai andando “in rovina” ed è qui che Santa Chiara compì la maggior parte dei suoi miracoli. Nella sua semplicità, è forse il più suggestivo tra i luoghi di preghiera di Assisi, immerso nella pace e nel verde della campagna.
Eremo delle carceri: circondato da un bosco di lecci secolari, si tratta di un antico romitorio sul monte Subasio, a circa 4 km dal centro. Non lasciate che il nome vi tragga in inganno: l’etimo latino rimanda infatti non alle prigioni, ma ad un luogo appartato e contemplativo. Si possono visitare il chiostro, le Cappelle e il Convento e, scendendo una ripida scala, la grotta in cui Francesco si coricava, dormendo direttamente a contatto con la pietra. Uscendo, si diramano diversi sentieri nel bosco: uno di questi conduce alla grotta di Frate Leone, amico del Santo di Assisi, mentre un altro all’Altare di San Francesco.
Rocca Maggiore: ricca di storia (vi hanno soggiornato, tra gli altri, Federico Barbarossa e suo nipote, Federico II di Svevia), trovandosi nel punto più alto della città, offre una bella passeggiata e un panorama mozzafiato.
Giorno 3: Perugia (52 km, 44′ circa)
Una città che conserva l’aspetto di un borgo: Perugia è un gioiellino e meriterebbe più tempo per una visita che possa renderle giustizia; accontentiamoci, però, di un “mordi e fuggi” che permetta di godere della maggior parte delle sue bellezze.
Parcheggiando l’auto in Piazza Partigiani, usufruendo delle scale mobili si può già assistere ad una delle attrazioni più meritevoli della città: i sotterranei di Rocca Paolina, che oggi ospitano negozi di souvenir, bar e librerie. I dedali sottoterra sbucano in Piazza Italia, da cui non è difficile raggiungere il cuore pulsante della vita cittadina: Piazza IV Novembre è teatro dei più importanti eventi organizzati durante l’intero arco dell’anno, dai concerti dell’Umbria Jazz, all’Eurochocolate, alla storica Fiera dei Morti in occasione della festa di Ognissanti.
Qui si possono ammirare il Palazzo dei Priori, che oggi ospita la Galleria Nazionale dell’Umbria (con i capolavori di Duccio di Buoninsegna, Piero della Francesca e Pinturicchio), la Cattedrale di San Lorenzo e, al centro, la Fontana Maggiore, decorata con 24 statue e ben 50 bassorilievi.
Poco lontano sorge l’antico acquedotto, usato fino al 1800 per portare l’acqua in città. Non è più in funzione, ma in compenso è diventato uno dei percorsi pedonali più belli d’Italia, con scale, parapetti e cisterne. A proposito di cisterne, il Pozzo etrusco in Piazza Danti vanta ben 5 metri di diametro e il punto più profondo, a 37 metri nel sottosuolo, è raggiungibile grazie ad un intricato sistema di scale.
Uscendo da Perugia, se sei goloso quanto me, tappa d’obbligo (ma sappi che occorre prenotare con largo anticipo) è la Casa del cioccolato Perugina (via San Sisto), l’unica al mondo a produrre i famosi “Baci”.
Giorno 4: Grotte di Frasassi (53 km, 46′ circa)
Ti avevo accennato che questo breve tour dell’Umbria avrebbe previsto anche una puntatina nelle Marche… e davvero non si può rinunciare alle Grotte di Frasassi. Sicuramente dovrai aspettare un po’ prima che sia il tuo turno d’ingresso, ma non avere timore perché, dove comprerai il biglietto, è stata organizzata una vasta area attrezzata con bar, servizi igienici e bancarelle. Un servizio navetta ti condurrà poi, quando sarà il momento, al punto di accesso alle grotte.
Puoi scegliere due modalità per compiere la visita: quella classica oppure la speleo-avventura (dai 12 anni compiuti in su), a sua volta divisa in altri due percorsi con difficoltà diverse. Se dovessi optare per quest’ultima, è importante visitare il sito internet o telefonare per procurarti l’attrezzatura necessaria.
Per la visita alle Grotte considera di impiegare almeno una mezza giornata abbondante. Non sono vicinissime a Gubbio e, a meno che non prenoti in anticipo, non è detto che entrerai subito. Per questo abbiamo mantenuto libero il resto del pomeriggio, così da riposare un po’.
La sera, però, abbiamo approfittato per andare a far visita ad un personaggio che seguiamo in televisione e che ci è molto simpatico: Giorgione (di Gambero Rosso) ha, infatti, uno dei suoi ristoranti, Villa Selva Country House, a Grutti (Gualdo Cattaneo, 1h10’ circa) e sarebbe davvero un peccato passare da quelle parti senza assaggiare la sua cucina… lui non era presente, ma ci siamo consolati con i suoi deliziosi piatti!
Giorno 5: Spello (65 km, 50′ circa) e Cascata delle Marmore (65 km, 50′ circa)
Se la distanza da casa non è eccessiva, potresti sfruttare l’ultimo giorno per visitare qualcosa lungo la strada di ritorno.
Noi ci siamo fermati a Spello, dove abbiamo gustato un’ottima piadina all’imbocco della città (in alternativa, c’è il ristorante Taverna di San Silvestro a Collepino, una minuscola frazione, immersa nella vegetazione di Monte Subasio, con soli 49 abitanti). Grazie all’infiorata che si tiene nel giorno del Corpus Domini, Spello viene ricordata come la “città dei fiori”… e i caratteristici vicoli ne sfoggiano ogni giorno colori e profumi.
Una volta ripartiti, abbiamo fatto tappa alla Cascata delle Marmore, a 7 km da Terni, tra le più alte d’Europa. Visita il sito per visionare i pacchetti acquistabili e, soprattutto, per conoscere gli orari di rilascio dell’acqua.
In alternativa a Spello e alla Cascata delle Marmore, valuta anche le altre attrattive della zona: prime tra tutte Foligno, Spoleto e le Fonti del Clitunno.
Speriamo di averti stuzzicato la fantasia e dato qualche spunto utile. Ricorda che se hai bisogno di consigli, indicazioni più dettagliate o chiarimenti, puoi scriverci: saremo ben felici di aiutarti! 🙂
*Le distanze sono calcolate approssimativamente e considerate spostandosi in auto.