Sapevi che, con molta probabilità, il bretzel (o pretzel) ha origini italiane? Vero o no, quel che è certo è che risalirebbe al 600 d.C., quando i resti dell’impasto avanzato del pane venivano riutilizzati per omaggiare la Santissima Trinità con un delle striscioline che, intrecciate, formavano tre buchi e ricordavano le braccia incrociate a mo’ di preghiera. I primi bretzel venivano distribuiti ai giovani studenti che riuscivano a memorizzare, nel pomeriggio, dei passi della Bibbia a memoria. Non a caso, la parola “bretzel” significherebbe “ricompensa”.
In pratica, la merenda più antica del mondo!
Oggi i bretzel sono particolarmente diffusi, oltre che negli Stati Uniti (nella città di New York è facilissimo trovare chioschetti che li propongono, ma sono duri, più grandi… insomma, diversi), nei territori dell’Alto-Adige, in Austria e, naturalmente, in Germania.
In Baviera, in particolare a Monaco, accompagnano, spesso serviti caldi, il Weißwurst (il würstel bianco bavarese), oltre che fiumi di birra.
Se gli ingredienti non sono particolarmente difficili da reperire, il procedimento per preparare dei bretzel gustosi è invece lungo e un po’ complesso. Occorrono farina di grano tenero, burro, malto, lievito di birra, acqua, sale grosso, bicarbonato di sodio; e poi, ovviamente, ognuno ha i suoi trucchi del mestiere: c’è chi aggiunge i semi di sesamo o quelli di girasole o di papavero (questi ultimi soprattutto in Romania), cumino, anice…
Supervisionati da una massaia doc a cui abbiamo insegnato a preparare la pasta in casa e i quadrucci per il brodo (immagina la scena in aeroporto, quando hanno visto, nelle nostre valigie, matterello e spianatoia!), in uno dei nostri viaggi in Germania ci siamo cimentati nella versione salata (perché ne esiste pure una dolce)… e anche se non puoi giudicare il sapore, devi ammettere che l’aspetto non è niente male! 😉